Un sonetto
di Giacomo da Lentini chiede: come fa questa
GRANDE donna ad entrare nei miei occhi, che sono così PICCOLI?
Non è uno
scherzo. Per Giacomo era una questione di conoscenza: mancava l’idea
della proporzione
tra oggetto e soggetto. Una grandezza chiama – e rimpiange – una
grandezza
uguale. Ma l’immagine non è il corpo. Però le immagini
sono il tutto che
resta dopo l’incontro: una memoria, forse qualcosa di dolce. La poesia
italiana
nasce su questi dubbi, su un amore che in quel tempo era anche una
scienza.
Amare, innamorarsi, innamorare erano un FARE – e un subire violenza; un
circolo
di azioni.
E di
notte si vedono molte cose. La notte bolognese
porta consiglio. Qui, nella sala d’aspetto, gli uomini sono cani (ma
molte sono
donne), sopportano bene la prova (tollerati da ferrovieri e poliziotti
nella
sala d’attesa dove ci fu la strage; e la sala viene pulita con
discrezione
verso le 22: la notte sarà pulita per tutti). fino a quando?
Garbo laughs – davvero.
E qualcuno danza, ma senza leggerezza (perché la zavorra
è forte).
In
fondo, è sempre una cosa di uomini e di io: come
posso io tenermi in mente la grande donna (e il problema
è che sia
grande, non che sia una donna); come posso io appagare la
donna, come
posso io non recedere dal mio voto. Io e io e io; e lei?
Ci può
essere una letteratura del tu? Il cinema parla di soggettive.
In
letteratura, si tratta di io gonfi (abbastanza tumefatti, senza
cosmetica) e
molteplici (Gadda, Testori, Pasolini, Sapienza, Santacroce) – che
contengono
tutti e tutto. La tecnica gira la macchina e fa contemplare il campo da
un
occhio virtuale, che corrisponde all’occhio di un personaggio. La
letteratura
non può (credo): la letteratura dilata e trova. La bocca del
lupo è il
titolo di un romanzo e di un film: il romanzo di Zena è vecchio,
il film di
Pietro Marcello è nuovissimo. Un casertano timido ha saputo
vedere Genova,
perché Genova si è aperta a lui [anche nel suo
sporco, nei suoi
scandali, nei suoi disgraziati, come Enzo].
«Solo
una volta» e «per un momento»: non è una
tentazione grossa. Non viene chiesto molto a chi deve essere sedotto.
In fondo
è un «giogo leggero», che è anche «la
ricchezza dei poveri» [nessuno toglie il
sesso ai poveri]: sembra più un’occasione che una tentazione.
Il
nobile e il grande signore di Montaigne. perde il
suo amico – la metà di sé – e dice che ora gli ruba
tutto, perché prima
dividevano tutto. Ma ora Etienne muore, e Michel si chiude in un suo
buco
illustre. Scrive, certo. La cella è il cielo, dice Caterina da
Siena. Le
decisioni sono radicali, anche troppo. È una cosa buona pensare
che la grazia,
la pietà, il voto, il lavoro siano CONTEMPORANEI. La grande
donna deve entrare
negli occhi: male che vada, si inventerà una tecnica per farlo.
Qualcosa di
bello c’è, e se non c’è sarà inventato.
[2009-2010]
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