VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Luther Blissett

Beatrice
My heart is full of troubles
Interventi



Come in un film di Rohmer

   
ti ho mai detto, amore, che sei bella nonostante non dica nulla
nelle tue lunghe  frasi che fanno all'amore come farfalle innamorate
nei raggi della primavera che le riscaldano, le eccitano  come noi
sotto le lenzuola completamente nudi sapendo di scopare tra poco

ti ho mai detto, amore, che assomigli a una ragazza timida in un film
di Rohmer, con tutti quei lunghi interminabili non so e cosa stavo dicendo
e quelle pause nelle quali mi aspetto  con impazienza il deragliare di aeroplani
dalle loro rotte per troppo tempo eguali e che domani il mondo non sarà
più lo stesso, se tu mi dici ti amo prima di tornare a casa ai tuoi bagnetti
e alle tue cene fredde a base di tonno e maionese

ti ho mai detto
che non ho mai voluto sentirti suonare il piano perché temo le complicanze
mostruose dei tuoi polpastrelli sul Dow Jones di New York e su Piazza Affari
e temo che il cielo possa cadermi sulla testa per tutta questa musica
che non smetti di riversarmi addosso ogni volta che mi guardi tacendo,
che certe volte la vita è così crudele e tenera che vorresti
sgusciarla e succhiarla via come una vongola senza sporcarti le dita
e mi sento così stupido da credere
che si possa vivere come si scrive, e si respira, maneggiando preservativi,
motori  e stelle comete senza ferirsi o scottarsi tra una fermata e l'altra
di questo anestetizzato viaggio in prima classe su binari fantasma.

Ti ho mai detto, amore, che parlo di te con le tue amiche
pensando a come sarà dura il giorno dopo quando il telefono non squillerà più
e il desolato nastro dei giorni non recherà più tracce della tua voce,
tu che ancora ieri mi chiedevi di fuggire insieme non importa dove…

Ti ho mai sussurrato che l'istante che le lame del tuo sguardo mi trapassano
vale più per me che tutti gli anni passati ad accumulare sterco di lucertole
per costruire quali cattedrali di un imperiale nulla sovrastante la monotonia
di giorni sempre eguali e che ci schiacciano  come carri armati,
consumati delle anoressiche finzioni che ci cuciamo addosso come camicie di forza

ti ho detto mai, amore, che tragedie e melodrammi avvengono solo al cinema
o tutt'al più in letteratura e nella vita le parole dette sono senza doppiaggio,
gli enigmi non vengono sciolti e l'happy end non è sempre assicurato
ma in questa emorragia di fare all'amore io mi perdo nel tuo essere tenebra nuda
e non vorrei mai ritornare alla luce di un altro giorno e poi un altro ancora,
vorrei dirti con gli occhi chiusi adesso che tutto è perduto
prima ancora di essere conquistato, non ci rimane altro che continuare
a vedere films di Frank Capra la sera prima di addormentarci,
 andare a letto con altre persone che non siano noi due e fingere
 di ricordare che forse un tempo ci siamo amati o ci ameremo
con tutta la ferocia e la gioia sconclusionata di due che si sono incontrati
 così, per caso, e per caso si sono persi prima dell'arrivo dei titoli di coda,
senza spiegazioni o glosse all'accaduto, come in un film di Rohmer.


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