1
Di notte
nel segreto studio assiso,
sul bronzeo
seggio rilassato e solo:
la fioca
fiamma della solitudo
vaticinar
m’ispira a creder vano
ogni supporto
dell’uman piolo.
2
In man
la verga, nel bel mezzo in ombra
nell’onda
il lembo della veste e il piede:
fremendo
voce nel timor che ingombra
del divino
splendor: è qui che incede !
3
Quando
lettiga dal turbin rovesciata,
ceffi dai
visi coperti con mantelli:
la repubblica
sarà da gente ingrata
bianchi
e rossi, ridotta qual bordelli.
4
Un monarca
dall’universo verrà fatto,
che in
pace e in vita a lungo non sarà:
nel detrimento
più grande sarà retta
allorché
barca del pescator si perderà.
5
Senza a
lungo combattere saranno
vituperati
dal paese avito:
più
borghi che città porte ne avranno
che le
puttane segneranno al dito.
6
Discordia
negligenza incoglionita
da Maometto
a Dalema in gran dispetto
intride
sangue in terra un troglodita
dal porto
genovese col traghetto…
e quante
volte nella città solare
quando
l’ali dei giusti ahimè cadranno
con poche
grida e qualche sermonetto
tutti i
diritti a noi calpesteranno,
7
referendi
elezioni entro la gabbia
serpente
mal trasmesso e catturato
dal profondo
d’inferno molta la rabbia
luna in
acquario il posto è già arruffato:
8
tutto minaccia
settanta volte sette:
si rinnova
il senato o il parlamento:
giurate
che la pappa dalle tette
a tutti
scorrerà fin sotto il mento.
Arcobaleno
oscuro tu che lo puoi
la siccità
dovresti eliminare
con gran
diluvio contro i protozoi
assisi
in quarantenni su poltrone.
9
Ecclesiastico
il nulla ci minaccia
per l’idiota
che non tiene senno
con discorsi
e ascoltar non mai saranno
rinnovamento
al secolo corrente
fragile
rozza falce in basso o in alto
sarà
congiura segreta per nemici
che contro
il sesso mani di basalto
muteranno
barba e superfici.
10
Dall’oriente
verrà Budda pudico
a catturar
bambini e padri e nonne,
trasportar
droghe sotto il pappafico,
e puttane
straniere alle colonne.
Odio intestino
ed ira agli esiliati
grande
congiura la padania estende,
ce l’ hanno
duro Bossi e gli affiliati,
ma nel
segreto vedono che “pende”
a volte
a destra, molto spesso a manca
per il
gioco di parti e referenti
mentre
la barca fuma gira e arranca
per incular
tranquilli molta gente…
11
la forza
del padrone è una minaccia
da Romolo
alla Libia e trema Malta
il grande
Adrio schiaffeggia sulla faccia
tributi
di barbarie e alla ribalta
sempre gli
stessi nomi dall’abisso
che l’artefice
nostro lascerà
il cinghiale
, il leopardo o il Crocefisso
toro e
bilancia mai più riposerà.
Il diavolo
in persona nottetempo
fulgidissima
luce in varia forma
color di
zaffiro avvampa rutilante,
mentre
dal seggio Pio pare che dorma
e giubilante
del trono ritrovato
un’arguta
intuizione del momento
culotta
in ciel di nuovo profanato
abbatte
mura antiche col martello.
12
Omnibus
disciplinis papa magus
nel tumulo
marmoreo rinnovato
per eclesiale
classico ortodosso
col verso
un po’ di quello lambiccato…
perduto
e ritrovato nel millennio
sarà
pastore semidio onorato
pria che
finisca l’ultimo decennio
dall’altri
vecchi in parte scoglionato.
Sotto catene
d’oro và la Borsa
fra titoli,
gabelle e contributi,
molti perdiamo
ahimè anche la corsa,
agnelli
miserando e ben fottuti.
13
Attente
o genti umane affaticate:
la profezia
che dico è assai contorta!
Molti gli
intrighi molte le minghiate
tra le
virtù di una manomorta.
Nascerà
tra le spoglie del partito
un messo
dalla linea un po’ rugosa
settario
sette pene ribollito
delator
della serie più viscosa:
14
causa avverrà
stupenda e deleteria
tra notti
di gran fuoco e di tremore
condanneranno
tutti alla miseria
fame, subbuglio,
infimo terrore
della nostra
italietta mal guidata
da queste
cose sempre più fregata.
15
Grande
e più tosto quel padano accresce
follia
dissimulando a’ sprovveduti
tra i preziosi
piacer della donzella
nel nerbo
dei suoi lazzi più pasciuti,
nei luoghi
della piccola contea
per molti
rami della palma oscena
egli sarà
soggetto da livrea
del Piemonte
e di molti la cancrena…
16
Nel letto
della notte strangolato
l’uccello
vola incontro alla sua buca:
veleno,
maladdestro, malcelato,
esposta
al vilipendio di feluca.
Né
corno o grida o cavalieri antichi
sapranno
mescolare il fato e il fieto
per aver
troppo tempo strani fichi
coinvolti
nel porgere il di dietro.
17
Ferite
le parole nei cortei
per correre
bruciato nei polmoni
con gli
ossidi in latenza ai perinei
di tutta
solitudine e passione
ossesso
rosicchiando le preture
lo stesso
inavvertito dal carbonio
monossido
di tutte le creature
arrancano
succhiando il pinzimonio.
18
dolce il
gas formato dal benzene
sofistica
il riverbero del passo
più
nero dei mondiali non è il bene
se tutto
ci confonde nel sorpasso
fatebenefratelli
a tutti noi
che rivolgiamo
in alto il nostro guardo
queste
dolci giornate prima o poi
saranno
dedicate a quel testardo.
19
Il sole
e l’aquila al vincitor perbene
in assedio
di donna nel piacere
pochi scampati
dal conflitto avranno
calende
nel sermone e nel sedere.
Ammaestrato
il sigillo nel suo luogo
senza mani
in gran folgore le palle
giocate
in gran fatica senza sfogo
la festa
seguirà per le vassalle…
20
Capiterà
talvolta nel reale
di vedere
le cose giustapposto
quasi a
dispetto di ciò che vien nascosto
qualcosa
che dall’altro lato appare:
forse l’inganno,
forse per malia
la fame
al mondo non la portan via…
21
Del valoroso
personaggio il ramo
distorto
alla mia destra tengo fallo
se fallo
e sfallo con contorta mano
rimetto
la mia sfiga ancora in ballo
giocando
alle centurie notte tempo
dell’Aventino
prospera fortuna
rimanderò
in conflitto e al passatempo
duellanti
amendue in opportuna
22
tenzon
da cavalier di sì vegliarda
fattura
democraticacristiana
o destra
per sinistra aggrovigliata
leggi e
costumi della durlindana:
già
eletto nel consiglio provinciale,
sfrattato
dal consiglio comunale
presto
restituir potrà il ditale,
arco del
tempo da riempir pitale.
23
Quando
l’uomo potente siede e veglia
tutto il
contorno si distrugge in fatto
ragion
c’ ha sospirato nella teglia
a ricoprir
suo e d’altri ogni misfatto.
Si’ tosto
come avvien nel sagittario
colpo è
spezzare l’altrui schiena in brandi
cotal nel
sopportar prigion breviario
io mi ribollo
contro altri comandi.
24
Non è
per li nemici la mia pena
veggendo
come intorno si discute,
ma la vaghezza
che ormai li mena
tutti l’amici
miei ne le valute
c’ hanno
a soffrir mentre la vita è a destra
e mena
più che mai l’altra a sinistra:
sicché
non sanno quanto li rimesta
la piega
di colui che ci amministra.
25
Dai nuovi
magistrati spopolata
la Repubblica
sogna orride bestie
sogna oramai
soltanto l’insalata
purché
si salvi da peggior molestie.
Tutte calamità
che a questo mondo
per lungo
tempo perderà la pace:
spenta
nel ventre, non più rubicondo
farà
come colui che guarda e tace.
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