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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Recensioni e note critiche Davide Argnani,
Stari
most
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Ebbi a leggere
in anteprima il dattiloscritto di questo serratissimo e gustoso volume
che
Davide
Argnani oggi propone in ben quattro lingue italiano , croato , inglese
e tedesco.
Un’operazione,
apparve sin da la prima lettura, che merita ogni attenzione, ricca com’è
di
quei segni
necessari a confermare la tenacia nel dire, a consolidare le re/azioni
alle
parzialità
del tempo e del dolore.
“Il ponte
vecchio di Mostar” ne è il sottotitolo, preciso nel simbolo di una
guerra fratricida che,
pur nella
fase storica inimmaginabile, ha congestionato gli occhi del mondo cosidetto
civile,
inerme
e sornione, e nel contempo disattento alle ingiustizie dell’irrazionale.
Uno spunto
, questo delI’Argnani , che ha dato vita a pagine irripetibili di poesia
con versi
e figurazioni
che lasciano nel lettore un segno piuttosto marcato “…la foto color seppia/
ricorda
al centro
la pietra/ arcuata, gonfia e liscia/vellutata come la pelleIdelle ragazze/....
i seni impilati/
sopra il
parapetto/... il ponte è crollato/martedì nove novembre..,”
(pag. 47).
Fuori del
parlare comune, la bellezza del vecchio ponte rammentava le sue origini
ottomane,
ed era
il simbolo di molte e varie generazioni, tuffando nella storia le memorie
più sensibili
e gli affetti
più cari. Oggi il suo fantasma strozza le esistenze non realizzate
e la negazione
dell’incognito
ripercorrendo nei residui di luce l’assurda sospensione di una patria.
“Corsaro
il tempo e le idee/la storia gocciola giochi estremi/e l’uomo va a fanfaluche/
senza rimorsi
perde la memoria/lacrime di clown” (pag. 25).
Sequenza
di illuminazioni, registrazioni, rapporti che si realizzano, per via della
parola,
ed emergono
nella eternità dell’istante, murando la forza in cui si nascondono
i nomi storici,
i rapporti
col fare altrui, la scissione delle capacità profetiche di un popolo,
lo smarrimento
delle necessità
e della libertà.
“Nulla
è qui pervenuto/al nuovo sole delle stirpi/d’intorno le mura degli
achei/. ..su/
ogni video
del mondo/per ogni debolezza/per la fortuna/della forza immaginaria/
della volontà
di stra-poténza/e strafottenza” (pagg.69-71)
E’ questo
uno dei pegni della poesia, del poeta, che certificano alcuni passaggi
attraverso
le forme
e le fasi storiche che coinvolgono , ormai quasi ogni giorno , il nostro
pianeta
e tentano
di sbirciare - voci nel deserto - tra gli spiragli di un superamento verso
altra storia.