|
||
Angelo Rendo: Delirium tremens, inediti Un elemento di astrazione, di
negazione forte, o di oltranza a tutti i costi, si manifesta specularmene
ad un certo nichilismo, irrimediabilmente fissato nelle dimensioni dell’ansia,
o in un pessimismo pacificato, a volte privo di lacerazioni drammatiche,
a volte accettato nelle dimensioni persecutorie. E’ la voce di un giovane per
la quale l’arte del poeta costruisce piccole e gustose forme in bottiglia
da lasciare alle onde, assumendosi tutto il rischio di portare lo sprezzo
del pericolo, sino al punto di gettarsi a capofitto, tutto intero, nella
illusione dell’occhio non più tridimensionale, capace di rievocare
lo stupore della malinconia. Il crollo delle poetiche, che
purtroppo si affianca senza scampo al fatale crollo dei valori ancestrali,
qui viene superato grazie alla sensibilità vibrante nell’antico
stupore, e che l’autore prova di fronte ai fenomeni della natura, o agli
scanditi accenti della quotidianità: Le immagini ritmiche, le movenze
realistiche, le scansioni per ulteriori verifiche, non sfasano mai
verso un protagonismo sterile e ripetitivo, così che leggendo questi
inediti, che potrebbero essere ancora rielaborati qua e là,
si ha ben chiara la visione di un laboratorio “poietico” degno di essere
seguito nel tempo. 19 gennaio
2001
Per informazioni, si prega contattare: Otto Anders |