|
Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Recensioni e note critiche Mario Luzi,
Sotto specie umana
|
In
quest’opera, di quello che viene considerato il più grande poeta
italiano vivente e comunque figura chiave della poesia del ‘900,
ritroviamo ancora una volta le cifre distintive che caratterizzano la sua
ultima produzione: una forte tensione creaturale, una forma rarefatta che
arriva qui all’estremo, nella ricerca di un’umanità senza traccia
di retorica, l’eterno presente, la gioia e il dolore dell’esistere, si
potrebbe dire meglio del vivere, che è‘cruenta storia’, ‘tenebra’,
‘penuria’, il nulla come codice dell’universo, in una ricerca che anela
verso qualcosa che vada oltre il destino umano con una terrena preghiera
alla natura e alla speranza:-’Mondo/ che in molte guise/ ma sempre in te
stesso ti trasformi/ m’hai fatto e mi disfai/ e nella tua continuità
mi annienti/ così solo mi esalti. Com’è sia/. E’ sul piano
ontologico che qui si gioca la partita, quella di una scrittura un ‘dirsi’
in continua ricerca di un fondamento, che forse si raggiunge in una tensione
continua, appunto quella che si cristallizza in un testo compiuto, altissimo
e poematico che pochi autori riescono a raggiungere, qualcosa di salvifico
nella sua completa immersione nel mistero.
Come
nel ‘Viaggio celeste e terrestre di Simone Martini’ c’era un ‘protagonista’,
appunto il pittore, figura di riferimento e forse d’identificazione, qui
troviamo una vago personaggio, che si chiama Lorenzo Malagugini, il cui
unico referente per noi lettori è quello di avere scritto delle
frasi e dei versi che poi sono il contenuto del testo e sono voce della
molteplicità più che del singolo.
In
poche righe iniziali è lo stesso Mario Luzi a tracciare un ‘background’
di questo libro che è poi un oggetto quasi recuperato da un tempo
e una storia non definiti:: in breve si evince che il testo altro non è
che un diario postumo, appunto del Malagugini: gli amici attendevano di
leggere quanto sapevano essere conservato, ma quando il suo bagaglio fu
aperto, furono trovate, solo tre pagine, che il Luzi riporta in corsivo:
tutto il resto è una ricostruzione, desunta da tracce, reminesenze
di compagni, estasi ed ‘erramenti’, confessi più che altro in lettere.
Lorenzo ambiva ad un discorso che fosse voce della molteplicità
(e simultaneità del vivente): il tema fondamentale è quello
di un noviziato incessante, dove la scuola è la vita.
‘Sotto
specie umana’ è scandito in 1. Temporada I, 2 Temporada II, 3. Resurrexit,
4.Stat, 5. Promenaide Humane. I 6. Promenaide Humaine. II, 7. 8. 9. Due
giornate e una notte di pellegrinaggio. 10. Vigilie e insonnie. 11
.
A volte come nei titoli di queste sezioni, come anche in vari componimenti,
troviamo l’uso del latino, come lingua del sacro, a scandire in modo icastico,
una corrente mistica che, nell’ultimo Luzi, pare non mancare mai tra litanie
canti, epifanie, domande incessanti: Notte, sua fine. Al colmo/ la già
lunga vigilia/ ed ecco li fronteggia/ a un tratto il giorno, avanza/ al
loro incontro/ da dove?/...