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Ruffili, La Gioia ed il Lutto, Marsilio 2001, £ 20.000 L’Aids,
ma anche la morte,la fatalità, l’estremo sono i temi della poesia
di Ruffilli nel suo ultimo libro “La Gioia ed il Lutto” (Marsilio 2000,
£ 20.000). Su
un tema come la morte è stato detto tutto ed il contrario di tutto.
“Requiem” sulla perdita del padre della Valduga e “Canzoniere della Morte”
sulla triste vicenda del poeta salentino Toma sono due esempi di come si
fa poesia sulla morte. Ruffilli può aggiungersi con questo suo testo
nella ristretta cerchia di autori che hanno saputo centrare l’argomento.
Perché
il lutto/ chiama la vita/ non altra morte sentenzia Ruffilli nel suo
classico stile, secco, fatto di quinari, senari e settenari nella fase
finale del libro. Ma la forma di un diario dell’io o del menage, viene
sostituita dal diario civile, vere e proprie note sulla morte e sulla peste
moderna. Una peste d’amore, una peste di carne, quella più crudele
e subdola tanto da arrivare ad analisi estreme: E che dolore/ addolorarli/
addirittura per amore/ senza ingannarli… Il
dramma dell’Aids è proprio questo un contagio che spesso deriva
da chi si ama, o ancor peggio da chi si è amato ed ora non si ama
più. Ecco
allora giungere una riflessione necessaria con versi come: senza la
morte, no,/ non ci sarebbe/ né sorte né destino. sicuramente
un viatico al lettore su quello che pensa l’autore della morte. Su
questa strada si svolge una ricerca con risultati sorprendenti E, nel
gioco / differenza e identità/ svelato il poco/ di verità
nella scoperta/ che il mondo noto/ non è affatto/ l’unica realtà.
Ed il titolo con quell’ossimoro lutto-gioia si spiega proprio così.
Il lutto imminente allora diventa un terzo occhio che rende la visione
della sfera esistenziale avvolta in una luce nuova e precedentemente sconosciuta.
Il lutto e la morte non sono due facce di una stessa medaglia. Proprio
il lutto diviene quell’elemento che nella riflessione personale di Ruffilli
serve a trattare il tema morte con inaspettata originalità. 1 giugno
2001
Per informazioni, si prega contattare: Otto Anders |