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Alfonso Scirocco, Garibaldi, Laterza 2001, pagg. 438, L. 38.000 Non desti
meraviglia se in una rassegna che si indirizza principalmente alle opere
di poesia presentiamo un libro di storia. Il volume
di Alfonso Scirocco – che ha per sottotitolo : “battaglie,
amori, ideali di un cittadino del mondo” – sottende in tutta la sua stesura
un afflato lirico tale da rendere la lettura assolutamente priva
di lacerazioni e modulata al ritmo suggestivo dalle infinite reviviscenze Il testo,
che ha una rigida impostazione di ricerca, attanaglia il lettore come un
racconto, un romanzo, una leggenda, con pagine che vanno dalla semplicità
di scrittura, in un registro estetico di notevole fattura, ad una straordinaria
ricchezza di documentazione organizzata in una analisi laboriosa sia sul
piano culturale che sul piano re/interpretativo. La tensione
immaginativa, ordita dal rigorismo e dal controllo delle informazioni,
assapora la singolarità di quest’opera, che, con i suoi rapporti
critici e le sue esplorazioni attraverso l’itinerario personale dell’eroe,
sembra voler offrire al fruitore quasi un “romanzo” (ma romanzo non è)
che si basa su di una vicenda potente e suggestiva, ancorata ad un personaggio
che vive la sua realtà squisitamente romanzesca. Dalla gioventù
ricca di espedienti e di fantasiose libertà, alla maturità,
alla fine, tutto si svolge con una eleganza espositiva degna di un omaggio
alla pagina narrativa. La “parola”
riesce qui ad esprimere i sentimenti che hanno dato origine al carattere
avventuroso di Garibaldi, riesce a sottolineare con precisione i disagi,
le conquiste, i fallimenti di quell’uomo, attraverso le sue stesse parole
o con l’aiuto severo delle testimonianze, entro la tensione che troppo
spesso lo mette in bilico fra la legalità e la rivoluzione, fra
le esigenze dei tempi e la necessità della storia. Le imprese
del Nizzardo non avrebbero alcun senso se la sua personalità avesse
avuto altri risvolti: nel suo sorprendente vagabondaggio di prestigioso
condottiero egli ha toccato vette e abissi con una esaltante complicità
del destino, che lo ha esposto sia alla ideologia che alla mediocrità
con sbalzi e imprevisti tali da stordire il suo stesso fervore . E Scirocco
puntualizza con amore ed arguzie, con scrupolosità e spunti di armoniosa
ironia, ogni passo che possa aver avuto “significato”. “Amarezze
politiche e delusioni d’amore” – un capitolo centrale del volume – rappresentano
la partecipazione vitale e la educazione cosmopolita che l’uomo Garibaldi
attraversa con le sue inconfondibili esperienze. L’eroe sembra
non vivere affatto per la “guerra”, ma ne insegue la necessità dolorosa,
con la sua sempre giovanile e sincera ribellione contro le ingiustizie,
ed il sogno di una unione a tutto raggio delle nazioni evolute. Se esiste
un “credo” nella vita di ciascuno di noi questo credo è stato il
movente principale delle idee morali ed impegnative di Garibaldi, e “la
grandezza di Garibaldi – scrive Scirocco nell’epilogo- sta nel suo mito,
che non si forma dopo la morte, nella venerazione dei posteri: diventa
parte della personalità dell’Eroe attraverso la straordinaria impressione
che destano nel mondo le sue eccezionali imprese , quelle americane e quelle
europee, attraverso il fascino che esercita sugli uomini e sulle masse,
sugli intellettuali e sui diseredati, attraverso le forze morali e sentimentali
che mette in moto col suo incredibile disinteresse, le speranze di indipendenza
nazionale e la redenzione sociale che suscita.” 9
ottobre 2001
Alfonso Scirocco, napoletano, docente di Storia del Risorgimento presso l’Università Federico II di Napoli dal 1966. Fa parte del consiglio di presidenza dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, della commissione nazionale per la pubblicazione dei carteggi di Cavour e di quelle per le edizioni nazionali degli scritti di Mazzini e di Garibaldi. E’ presidente dell’Istituto campano per la storia del giornalismo. Nel 1980 ha ricevuto il premio Napoli per la meridionalistica. Ha curato in particolare tre filoni di ricerca: il Mezzogiorno d’Italia dal Settecento alla Seconda guerra mondiale; i democratici italiani nell’Ottocento, da Mazzini e Garibaldi alle società operaie; il ribellismo contadino, il brigantaggio, e le tecniche di repressione in Europa e in Italia in età moderna. Un disegno complessivo delle vicende dell’Italia dall’età napoleonica all’unità (1800-1871) è il volume “L’Italia del Risorgimento” (Il Mulino II ediz. 1993), innocui la storia politica si associa alle acquisizioni della storia della società e delle istituzioni. In un agile volumetto, “In difesa del Risorgimento” (Il Mulino 1998) egli ha illustrato sinteticamente le ragioni del processo che in pochi decenni portò all’unità politica della penisola sotto Casa Savoia, richiamando le possibili analogie con l’attuale cammino verso l’unità europea. In “Garibaldi”.Battaglie, amori, ideali di un cittadino del mondo” (Laterza 2001) ha tracciato l’avvincente biografia dell’italiano più ammirato ed amato dell’ottocento. Indice della sezione Immagine: Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997 Per informazioni, si prega contattare: Otto Anders |