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Lucetta
Frisa, Gioia piccola
All’antico mercato saraceno, Treviso 1999 Il dono
di un libretto come questo è un dono di poesia. Il poemetto dedicato
alla madre porta Lucetta Frisa dentro un “cercare”, ancora più energico
che in passato, negli strati profondi del nido, dove le parole scritte
e le parole dette stringono un patto vigoroso. Il segno è quello
del ricordo rimpicciolito e trasformato in ripostiglio ombroso. Non credo
che lì dentro, poi, vi restino confinate aspettative dickinsoniane,
o attese di valore, conferme. Come già in Notte alta, la figlia
esplora l’universo delle radici terrene, ben conosciuto e travasato nel
presente talvolta contrario; la figlia guarda ancora una volta il corpo
materno, e così facendo lo rende percorribile da mani ormai tremanti
e “piccole”. Una misura, senza alcun dubbio, da consegnare all’avvenire,
alle cose del corpo e alle cose che stanno intorno. Viene dunque fuori
da queste pagine anche una memoria del futuro, non un semplice presagio,
ma quello che sicuramente sarà. Così i gesti sono gesti che
qualcuno vedrà, e per questo ci sono momenti di lettura che hanno
poca aria, ma per eccesso di visione. Le labbra si stringono quando incontriamo
accenni a situazioni della contingenza quotidiana, quando di schianto si
capisce che la misura “piccola” è la realtà di un letto sbarrato,
di pareti che non esistono e che i pochi metri quadrati di quel letto sono
il confine di tutta una casa. Ma sono ricchi i voli che Lucetta Frisa tende
su questo precipizio, arretrando alle fiabe d’occidente e d’oriente, usandole
come unguento alleviante. E, come in una fanciullezza rivisitata, sfiora
le cose dei dintorni, anche le pietre, anche la pelle liscia dei corpi,
ne annusa la dolcezza. Fa presto a passare dalla stanza stretta alla stanza
infinita, ecco tutto: la voce, ora allarmata ora musicale, diventa una
voce di mille sfumature, capace di salmodiare nella poesia e nella vita,
direttamente sul video del computer e nell’aria mal arredata che sta intorno
al letto sbarrato, alla culla. 26 novembre 2002 Indice generaleImmagine: Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997 Per informazioni, si prega contattare la direzione |