|
||
Michele
Urrasio, Le pietre custodi
9 febbraio
2003
Indice
generale
Ed. Bastogi 2003, pagg. 116, € 7,00 Una proposta
innanzi tutto a livello culturale, priva di pregiudizi e ricca di componenti
dal generoso impatto filosofico, questa ultima raccolta di Urrasio, per
la quale Donato Valli in prefazione avverte : “…(l’autore) preferisce ripercorrere
gli affannosi tratturi che collegano il dato con l’evento, il certo col
possibile, il concreto con l’invisibile…e proprio in una intermittente
epifania di barlumi improvvisi, generati dalle situazioni, dagli accadimenti,
dagli oggetti comuni, è proprio qui che il poeta coglie quei particolari
abbandoni dell’io che sono i naufragi del cuore, una presenza discreta,
sottile, fatta di sentimenti terreni…” Tempo e
luogo dove le coordinate della esperienza quotidiana traducono con
sensibilità umana e letteraria le molteplici interpretazioni del
vissuto. “negli agguati
dell’ignoto
Si sfaccetta
il riverbero di un rituale al quale ognuno di noi concede, molto
spesso inconsciamente o involontariamente, la propria partecipazione, costruendo
quelle variazioni e quelle illusioni che rendono il preconscio sede di
una poesia indelebile. “Non resta
che il tuo sguardo
Così: “…E i nostri
affanni cadono
In questo
suo individuale trillo Urrario si incontra a volte con il nuovo accento
della antica disposizione contemplativa del Luzi, a volte con l’itinerario
trasparente della meditazione, che ha subìto il fascino della tradizione
per proporre un linguaggio rigenerato e scintillante. I granelli
si accrescono pagina dopo pagina di quella raffinatezza che distinguono
i passaggi vigorosi e consapevoli. Immagine: Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997 Per informazioni, si prega contattare la direzione |