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Poetessa
italiana, nata il 1930 a Parigi, Amelia Rosselli crebbe tra la Francia,
l’Inghilterra e gli Stati Uniti in un ambiente lacerato da tragiche vicende
di storia privata, politica e sociale. Figlia di Carlo, uno degli eroi
della Resistenza italiana della Seconda Guerra Mondiale, nel 1937, a sette
anni, fu testimone oculare dell’assassinio di suo padre, ucciso insieme
al fratello Nello da fascisti francesi dinanzi dell’intera famiglia. Anni
dopo, il trauma di questa vicenda, addizionato alla morte della madre,
scatenò un crollo nervoso, che segnava l'inizio di una serie lunga
e discontinua serie di terapie psichiatriche e degenze in Istituti di Salute
Mentale. Nel 1969, le fu diagnosticato il morbo di Parkinson.
Indice
generale
Nel profilo intellettuale e artistico dell’autrice, enorme importanza ha l'adolescenza, contrassegnata da continui cambiamenti di residenza tra l’Europa e l'America. L’ampiezza delle competenze linguistiche, acquisita per mezzo di tale condizione esule, le consentì di comporre esemplari opere in versi e in prosa anche in lingua inglese e francese. Del 1958, La libellula, che inserisce in modo trasversale nel tessuto verbale del poema gli argomenti scottanti del patriottismo e della libertà di pensiero, del diritto giudaico e dell’identità transnazionale. Nel 1964, esce con Garzanti, la raccolta Variazioni belliche. Segue
Serie Ospedaliera (1963-65), designata dall’inclusione di poesie
basate su effetti di accumulo e densità semantica.
Nell’Italia post-bellica, Amelia Rosselli affianca all’attività di poeta quella di musicista, sia in veste di compositrice, esperta in etnomusicologia, sia d’ esecutrice. Di rilievo anche l’attività di traduttrice letteraria, consulente editoriale e collaboratrice di note riviste letterarie, attività questa che richiama l’interesse di poeti come Zanzotto, Raboni e Pasolini. Pier Paolo Pasolini così commenterà lo stile della Rosselli: ‘In realtà questa lingua è dominata da qualcosa di meccanico: emulsione che prende forma per conto suo, imposseduta, come si ha l’impressione che succeda per gli esperimenti di laboratorio più terribili, tumori, scoppi atomici. (…) Sicché la lingua magma – la terribilità – è fissa in forme strofiche tanto più chiuse e assolute quanto più arbitrarie.” (P.P. Pasolini, 1963). E Pier Vittorio Mengaldo aggiunge: "scrittura-parlato intensamente informale in cui per la prima volta si realizza quella spinta alla riduzione assoluta della lingua della poesia a lingua del privato" Nel 1981, viene pubblicato Impromptu, un poema diviso in tredici sezioni, e nel 1983, Appunti sparsi e persi, scritti tra il 1952 e il 1963. La decodificazione dei codici e sottocodici rintracciabili nell’opera della Rosselli prevede una vasta gamma di accezioni linguistiche e letterarie e, pertanto, concede al lettore una marcata indipendenza interpretativa, essendo il linguaggio della sua opera non partecipe dell’obbedienza alle convenzioni imposte dal genere, a partire dal non rispetto del sistema convenzionale più vistoso della lingua, la sua sintassi - che viene sistematicamente distorta - e del medium poetico stesso, vale a dire degli stili, dei generi, della sistemazione retorica e della metrica in quanto tali come istituti letterari. La Rosselli, infatti, definiva con queste parole la sua scrittura: "la lingua in cui scrivo volta a volta è una sola, mentre la mia esperienza sonora logica associativa è certamente quella di tutti i popoli e riflettibile in tutte le lingue". Ella si è avvalsa, dunque, di questa varietà di materiali linguistici partendo dallo stato grezzo, per ricondurli la amalgama postmoderna a cui faceva riferimento nella sua nota critica Pasolini. Schegge di prosa, che raccontano vent’anni di vita, sono parzialmente raccolte in Diario ottuso, una pubblicazione del 1968. Amelia Rosselli ha trascorso la parte conclusiva della sua vita nella mansarda in via Del Corallo a Roma dove, nel 1996, si è suicidata. Tra
le opere di Amelia Rosselli:
Rosselli, Amelia (jr) (1964), Variazioni Belliche, Garzanti. Rosselli,
Amelia (jr) (1958, ristampa 1985), La libellula, Milano, Sellerio,
con uno scritto di Pier Paolo Pasolini;
Rosselli,
Amelia (jr) (1987) Antologia poetica, Giacinto Spagnoletti Editore;
Rosselli,
Amelia (jr.) (1998), Le poesie, E.Tandello ed., Milano:Garzanti.
12
marzo 2003
Immagine: Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997 Per informazioni, si prega contattare la direzione |