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Angela
Passarello, La carne dell’angelo
Ed.
Joker 2002, pagg. 60, € 9,00
La
ricerca della partecipazione mistica e misteriosa di colui il quale, in
silenzio, ben nascosto, assolutamente invisibile anche se certamente onnipresente,
potrebbe coinvolgere la nostra esistenza giorno dopo giorno, in dimensioni
insondabili, appare in queste pagine della Passarello quasi capacità
dell’autrice di trarre da una “immagine incorporea” la sostanza materica
necessaria per un “credo” incontestabile.
La
prima parte del volume, (l’angelo pellegrino) è la im/probabile
preghiera di chi sente la solitudine affacciarsi anche quando si scrive,
nelle ore più insolite, nei momenti drammatici e nelle vicissitudini
banali, quando il dono della serenità rimane oscuro anche a chi
lo percepisce.
Esperienza
difficile è “auscultarsi”, mentre nelle parole si tracciano
i ritmi della realtà, ed il verso è espressione di tacita
implorazione.
Per
“i grandi scribi” (sezione seconda del volume) maggiori certezze si rappresentano
attraverso la rivisitazione di personaggi biblici come Isacco, Salomè,
il Battista, la Maddalena, e la stessa Maria, con una delicatezza di introspezione
che traspare daslla memoria e dalla esperienza letteraria come autentica
elaborazione del dettato.
“Invisibile
sfera” (terza sezione) raccoglie pagine decisive, florilegio affidato alla
trasparenza dell’intima tenerezza, fra le quali spicca il canto dedicato
a Teresa d’Avila: simbolico ardore della rivelazione.
19
aprile 2003
Indice
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Immagine: Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997 Per informazioni, si prega contattare la direzione |