Angelo
Lippo, Il respiro delle mimose, Ed. Polistampa 2000, pagg.96, L.30.000
Con
un lavoro estremamente accurato, e con scelte ben determinate, Angelo Lippo
presenta
un’antologia
di schede critiche dedicate , nell’arco degli ultimissimi anni dello scorso
secolo,
a
diverse scrittrici, che operano con impegno e con tenacia in questa nostra
trascurata
repubblica
della poesia.
Egli
non è nuovo a tali imprese, sempre giunte a buon fine, sia prodotte
durante il felice periodo
della
rivista “Portofranco”,da lui fondata e diretta, sia in esperienze collettive,
fra le quali ultima
“La
Puglia poetica degli anni ottanta, tra cronistoria e immaginario letterario”.
Il
respiro delle mimose è intelligentemente arricchito da una “Antologia
poetica” di testi tratti
tutti
dai volumi recensiti, così da consentire una lettura in parallelo
con la scrittura critica.
Da
Mariella Bettarini “autrice fra le più prolifiche, ma soprattutto
ricercatrice, polemista ed attenta
ai
problemi della letteratura e del sociale”, e della quale possiamo leggere
alcuni brani tratti dal volume
“Zia
Vera”, a Liliana Ugolini poetessa dalle sfaccettature policromatiche e
ovattate, della quale si stralcia
dal
volume “L’ultima madre e gli aquiloni”; da Paola Ferrarese Pieroni, dalle
scansioni in controcanto,
ricche
di ritmo e trasversalità del dettato , a Elena Milesi, dalla capricciosa
e sorvegliata ricerca poetica.
Maria
Teresa Santalucia Scibona misurata in un endecasillabo narrante, Anna Marinelli
in un equilibrio
cadenzato
e gustevole, Laura De Carli nella intensa espressività di un elegante
gusto semantico,
Margherita
Segardi nell’intreccio e nella mescolanza della reinvenzione, Innocenza
Scerrotta Samà
ben
centrata nelle metafore e nell’onirico, Rita Santoro Mastantuono capace
di rinverdire alcuni passaggi
lirici,
Antonia Anneo ed Adriana Scarpa, continuamente cimentate nella variegata
fantasia,
Paola
Ferrarese Pieroni notevolmente affidata ad una esperienza ungarettiana,
Rosalba Masone Beltrame,
Laura
Pierdicchi, Flora Russo, Caterina Camporesi abili nel recuperare
con agevole frequenza del verso
quegli
accadimenti del nostro subconscio, spezzato fra il moralismo e la feroce
affermazione dell’io,
di
fronte ai limiti della quotidianità e della assenza.
Il
panorama, omogeneo e discretamente ampio, traccia con consapevolezza uno
spaccato (dichiarato
giustamente
non esaustivo) della poesia italiana contemporanea al femminile, affrontando,
con interventi
che
cercano di focalizzare le varie personalità, le inaspettate ed interessanti
convergenze che autrici
così
differenziate riescono ad offrire con la loro significativa scrittura.