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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Recensioni e note critiche Luther Blissett:
Beatrice. My heart if full of troubles
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Il
composito testo Beatrice
è il primo libro della collana di poesia Poetry Wave, che esiste
sia
nella versione
multimediale, che in quella cartacea. Il senso di questa operazione editoriale,
che si
avvale dei contributi di quindici autori, dei quali leggiamo i nomi sull’elegante
copertina,
supera
il consueto modo di produrre letteratura, in una formula che potrà
dare vita, è da augurarselo,
a nuovi
ed interessanti esiti, strettamente connessi all’avvento dei new media:
Luther
Blisset o i quindici coautori sono quelli che hanno scritto Beatrice?
In realtà
Luther Blisset è tutti e nessuno: si sa, frammentariamente, che
qualcuno ha iniziato
a firmarsi
con questo nome, che successivamente, ha stimolato riflessioni e interrogativi,
interventi
in prosa e poesia che sono le tessere musive che costituiscono l’ordito,
il tessuto
di Beatrice
e di quello che potrebbe divenire un nuovo modo di fare letteratura in
questo millennio
dove le
comunicazioni di massa sono divenute velocissime e la globalizzazione gioca
un ruolo frenetico
nel bene
e nel male. E’ quello di Beatrice
un prodotto letterario elusivo dove la sessualità è spesso
presente
per arrivare
al dato strutturale della vita che, dietro i testi, sottende il senso
di disagio dell’uomo
contemporaneo
di fronte all’esistere nella trasgressione, sublimata esplicitamente dalla
parola, senso
anche ovviamente,
(è il negativo fotografico di quanto appare sulla pagina scritta),
di una tensione
verso la
gioia e il compimento di una vita che l’uomo-poeta, se è vero che
il poeta è un ‘anormale’
come ogni
artista, cerca attraverso il mettersi in discussione, proponendo ai lettori,
virtuali no,
il suo
messaggio, intersecandosi questo con le tematiche dell’era postmoderna,
quando a sicurezze
rinascimentali
si sostituiscono, nel nostro disagio, appunto, i prodotti inevitabili della
tecnica
che servono
da supporti per l’esplorazione di un nuovo approccio alle cose e a una
nuova Weltauschaung
dalla quale
nessuno, volente o nolente può sfuggire, almeno nell’Occidente.
A volte il tono vibra tra lirica
e oscenità
in composizioni icastiche, secondo un tipo di arte che ha per referente
il tipo di cultura nato
con il
‘68 nel confronto dialettico con la letteratura ‘on the road’, con il maggio
francese e che prende
il nome
di situazionismo e vede, contaminati da questo modo di fare poesia, Carwer
e Ginsberg.
Da notare
che qui ci si firma anche con altri nomi, diversi dal dato anagrafico,
un italiano può diventare
americano,
si può esistere o essere un messaggero o un angelo dalla dimensione
di un nuovo modo
affascinante
di interazione costruttiva e globale di avvicinarsi e praticare il prodotto
poetico.