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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Recensioni e note critiche Riccardo
Duranti: L'affettuosa fantasia
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“Ecco che
torna la sindrome
dell’ultimo
birillo:
contratto
nelle sue fibre singolari
frenetico
scompone
l’inesorabile
rotolio
della boccia
decisiva
e sempre più vicina…
Sull’orlo
dell’impatto
la musica-
la musica volubile
degli istanti
e dei ritorni misurati-
lo sfuma
altrove e lo sottrae
all’incubo
preordinato del destino:
si smaglia
l’artificio della pista
e rotola la boccia a lungo invano…” (pag.37)
Il fiato,
che prende forma di parola, sembra giocare fra le esperienze della memoria
senza affastellarsi
sulla pagina, anche quando il sottile rimando all’arbitrio del pensiero
risulta
approccio sensibile verso il monologo, corporeo contro incorporeo
, contrasto
di voci
recitanti spinte in contraddittorie inquadrature.
“…Anche
all’orecchio frastornato
del poeta
ormai
gli echi
giusti faticano
a sondare
le curve lungo cui
s’orienta
luminescente il senso,
almeno
finché
l’ultima parola
che gli
tocca in sorte
si staglia
netta,
oltre che
sullo schermo disturbato
del silenzio,
su uno
sfondo definitivo
e assai
più forte.” (pag.46)
La realtà
quindi è una composizione di immagini, una variegata fantasia che
tenta
di uscire
dalle dimensioni dell’attuale, della certezza, della consapevolezza, quasi
progetto
di materia
in seno alla poesia che rifiuta , incondizionatamente la pienezza delle
ricostruzioni,
invocando
la sua particolare capacità di riproporre le percezioni, le metafore,
nella illusione
di una
struttura esistenziale.
“Vibra il
terreno: istantaneamente
s’aggrappano
le radici e il seme
si nasconde
mentre si rassegna il fiore
alla vertigine
dell’aumento di
pressione
e all’ombra che simultanea
cala dall’erpice
o dalla ruota
distrattamente
assetati
della sua
linfa…
Tra noi
stabile sereno
rimane
il cielo e muto il suolo
quando
un invisibile calpestio
lentamente
ci spezza qualcosa dentro
e traccia
ignara ci rende
d’un terribile
sentiero di valanga.” (pag.69)
“Anche la
natura a volte rimanda immagini di vuoto – scrive nella prefazione Daniela
Attanasio –
e di inesistenza
e di nuovo si ripete lo sforzo per rintracciare una regola che organizzi
la visione
del mondo
e la riempia di significati. Nella sezione che chiude il libro fondali
naturali l’occhio
del poeta
trova conforto nell’osservazione del paesaggio e nel mutamento delle stagioni,
in una
realtà palpabile che segna tempo e spazio con segmenti definiti,
con colori, e dove,
ad occhi
aperti, si riscopre la regola semplice della vita.”
Proprio
nel silenzio, proprio in una affettuosa fantasia l’opportunità di
scoprire i percorsi
che la
poesia riesce a reinventare stagione dopo stagione.