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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Recensioni e note critiche Leo Bollettini:
Solo e in apparenza
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“Eri dentro
rosso
e da rivoluzione
mosso.
Ora sei
fermo
di bianco
candido
avvolto.
Eri rosso
potevi
essere nero
di rivoluzione
mosso.
Ora sei
cotto
per questo
con piacere ti fotto.” (pag.36)
Il titolo
di questa allegra e pur seria poesia è “l’uomo alla coque”, una
spiritosa melanconia, che ripropone,
senza tanti
accorgimenti stilistici o culturali, il gioco incauto dei nostri politici,
che spartiscono con tripudio
e confusione
il potere.
A parte
questo mio incipit, Leo Bollettini sa ben equilibrare le pagine del suo
volume, per il quale Alberto Cappi
scrive
: “Pare che la svolta del suo corso segnico sia consentita da una sorta
di sguardo dall’alto, sia in clima
spaziale
che temporale, così che oggetti ed elementi possono piegare all’antropomorfismo.
La forma è asciutta,
scandita
in stacchi, animata da radi e culti logismi, presa dalla velocità
dell’azione linguistica che di massima
si appoggia
al verbo…”
“scivola
pietra
in acque
d’alghe
nella semplice
speranza
di un posto
sicuro
lontano
da correnti,
se può”.
(pag.70)
La imprevedibilità
di questa elaborazione poetica, inattesa ed attuata con il ripristino della
stabilità di un testo,
diviene
di per se stessa strumento ed obiettivo del simbolo, attraverso il quale
la metafora, le metafore, fanno
bel gioco
nel rapporto con le abitudinarie aspettative di riferimento.
Con l’ombra
della prefigurazione, o con il riflesso del non ancora detto, le coincidenze
del verso , stringato e svelto,
attribuiscono
alla rivoluzione dell’entusiasmo l’offerta di un percorso umano consapevole
della propria destrutturazione…
“vuoto
nel vuoto
e nessuno
a mutare
il percorso
noto.
Solo e
in apparenza”. (pag. 80)
Il cammino
della poesia, del fare poesia, è lungo e Bollettini, al soffio del
tempo, ha saputo rintracciare
una sua
personale ricchezza espressiva.