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Vico
Acitillo 124
Poetry Wave Recensioni e note critiche Giorgio
Gazzolo: Sguardi
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Quarantotto
Tanka di una concentrazione ed una attenzione tali, che sfiorano l’ansia
definitoria
e che svelano
il sussurro di un discorso poetico fuori dalla scelta linguistica.
Gazzolo
si ripresenta, dopo anni di silenzio, al panorama poetico contemporaneo
non curandosi
delle mille
convergenze e della infinite pre/occupazioni che hanno imbastardito il
Parnaso ufficiale
e non.
Con tale disinvoltura che vien da chiedersi se mai in questi anni egli
abbia avuto contatti
con altri
autori, detentori delle numerose “verità” o pretestuosi possessori
del potere.
La sua
poesia ripropone con destrezza e con abile tessitura l’inconfondibile scenario
del valore
dialogico,
o meglio ancora le complesse ipotesi del sopravvivere in libertà
di coscienza
o in derivazione
di tolleranza.
“Grande
tesoro
è
il limite! Non dovrai
mai disperderti
nell’opaco
infinito
di sterminante
mare…
né
naufragare
dentro
mondi sparuti
che ti
offrono
i tasti
affaccendati
o lo schermo
scattante.” (pag.36)
Il percorso
compiuto parte dalle esperienze individuali avviando ad una visione e ad
uno scandaglio
sempre
attento alla meditazione o alla testimonianza.
“Scendiamo.
Non da qui
dal celebrato
picco
dei multipli
orizzonti.
Più
giù dove la luce
manca:
teso lo sguardo!” (pag.38)
Indizio
concreto della significazione del destino.