Avevamo
una fama meritata
fiorivano
i limoni
e dagli
stucchi si staccavano
putti alla
Poliziano rubicondi
al di qua
e al di là del Rubicone,
un'intemerata
ragione morbida
si dissociava
cantando
dai ragionieri
della rivoluzione.
La luna
trasognata si poggiava
trapunta
sui tralci del pergolato,
adesso
intralci, coi riflessi
argentati
sul muro di cinta
aveva in
cima come scrive Montale
"cocci
aguzzi di bottiglia".
E i cancelli
d'acero a pomelli
che s'aprivan
al fruscìo degli amanti
mentre
sotto tutti gli sguardi
il mesto
del natìo declamava Leopardi.
V'erano
feste galanti in guanti bianchi
le bande
con lucidi ottoni le fanciulle
che si
confondevano, per stil novo,
con le
azalee, le azalae con gli azalii.
da Monumentanee
- 1992
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