Partire
è il problema
muoversi
spostare
il peso del corpo
decidere
fra le infinite direzioni del tempo
problemi
di balistica e di fisica
di arresti
e inerzia
così
che dirti
senza di
te, amore, non posso
vivere
e morire
o anche
scusa,
amore, se non ti parlo
con lingua
dolce come sempre
è
come concerdersi una pausa
sforzarsi
di dimenticare
che partire
è il problema
fisico
dopotutto e matematico
problema
dalle infinite soluzioni
che esige
tempi e spazi precisi
non importa
se minimi o infiniti
dove confessarsi
una volta per tutte
che oh
sì avevo un cuore un giorno
con un
buco e nel buco il sangue che impazziva
e nel sangue
la memoria delle gallerie
del vento
e degli dei
così
che dirti
scusami
amore
se qualche
volta sono rigido e impacciato
non può
d’un colpo cancellare
che il
problema è sempre quello
il peso
del corpo e delle mani
di valicare
porti e fiumi
o tracciare
linee di gesso per le terre
e spruzzare
orine ed escrementi
sui territori
ancora tuoi
per poco
ancora per poco
ché
a cinquantanni
li conti
i tempi e sono pesanti
tempi di
quercia e di ulivo
ché
i corbezzoli e le rose e i frassini
e i pioppi
verticali dell’infanzia corta e leggera
non ti
restituiscono la leggerezza
l’insostenibile
leggerezza dei mondi senza peso
che girano
senza sforzo su un perno
da una
banda e dall’altra del pianeta
alla réfola
veloce di un vento qualsiasi
in un mese
qualsiasi
perché
insomma partire è il problema
e vivere
ogni giorno
e tutti
i giorni che il corpo ha un peso
fatto di
mani e piedi e denti e lingua e saliva
oggetti
estesi e pesanti e pensanti
perché
anche le idee, amore, hanno un peso
feroce
dopotutto
se a toccarle
diventano
rimorsi e morsi
sono vita
che s’annoda e riannoda
come nodi
marinai
anche se
lievi ci sentiamo
e felice
spira la brezza
sul volto
tuo e su quello mio
sulle distese
del mare
sotto il
cielo curvo all’orizzonte che non finisce mai
mentre,
dopotutto, questa è la vita che viviamo
perché
dopotutto e non ostante tutto
il problema
semplicemente è partire
muoversi
spostare
il corpo da un capo all’altro del tempo
problemi
di balistica
e nient’altro
Lettura
di Enzo Salomone
e Ottavio Costa
da Les
arrangements, Dedalus, 1998